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Dai piatti poveri a base di pane, alla carne pregiata della fiorentina

Durante la vostra vacanza presso il Romitorio di Serelle o a La Lucciolaia in Toscana, potrete gustare dai piatti poveri a base di pane, alla carne pregiata della fiorentina.

Panzanella

La panzanella toscana è un piatto povero della tradizione contadina. Come molte gustose ricette di questo tipo, si presenta con un insieme di ingredienti spesso riciclati. L’ingrediente principale è il pane raffermo da alcuni giorni, e perchè la Panzanella sia perfetta occorre il pane toscano tipico, cioè senza sale. Questo tipo di pane ha la consistenza perfetta per sbriciolarsi e rimanere croccante anche dopo che si mescola agli altri ingredienti.

In passato si prendeva semplicemente il pane avanzato, si bagnava nell’acqua e dopo averlo strizzato si mescolava con le verdure a disposizione di volta in volta. Oggi, tra gli ingredienti più comuni troviamo i cipollotti e il cetriolo, ma ci sono ottime varianti con pomodori, olive e peperoni. Il tutto va condito con olio extravergine d’oliva, sale, aceto e qualche foglia di basilico.

La panzanella si prepara in anticipo e si lascia riposare in frigo, in modo che il pane assorba i sapori delle verdure. E’ un piatto estivo, fresco e perfetto per una cena leggera.

Panzanella foto nyt.cooking

Gnudi alla toscana

Gli gnudi alla toscana sono delle polpette a base di spinaci, chiamate gnudi nei pressi di Firenze, e  Malfatti a Siena e dintorni. Si chiamano gnudi, cioè nudi, perchè di fatto sono il ripieno dei ravioli, in questo caso senza rivestimento. In una padella si fanno cuocere spinaci e bietole, quindi si tritano finemente. Il trito si impasta con farina, formaggio grattugiato e ricotta. Quindi si da forma alle polpette che vanno cotte in acqua bollente. Una volta scolate si condiscono con un semplice sugo di pomodoro, oppure con burro e salvia.

Peposo alla Fornacina

Il Peposo alla Fornacina è un secondo piatto di carne della tradizione toscana. La sua origine risale ai tempi della costruzione della cupola del Duomo di Firenze. Il nome del piatto deriva dai fornacini, cioè gli addetti alle fornaci dove si preparavano i mattoni. Pare che negli stessi forni facessero cuocere la carne di manzo. Il piatto è chiamato anche Peposo del Brunelleschi. Per un peposo a regola d’arte occorre il muscolo di manzo, vino rosso Chianti e pepe nero. Il manzo tagliato a tocchetti si cosparge di pepe, si lascia cuocere lentamente in forno con il vino, sale e aromi. A fine cottura si serve su fette di pane toscano abbrustolito.

Bistecca alla fiorentina foto monicucci.altervista

Bistecca alla fiorentina

La bistecca alla fiorentina è uno dei piatti più conosciuti della cucina toscana. Si prepara con la carne di vitellone, rigorosamente di razza chianina. La bistecca si ottiene dalla lombata che deve comprendere l’osso, filetto e controfiletto. La cottura alla griglia o alla brace deve essere al sangue. Questo piatto è molto antico ed era un lusso per la maggior parte della popolazione, si narra che al tempo dei Medici si usasse cuocere e distribuire al popolo le bistecche, in occasione della festa di San Lorenzo il 10 di agosto.


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