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Piatti a base di cacciagione nell’entroterra di Venezia

Faraona al moscato fior d’arancio

La Faraona al moscato fior d’arancio è un secondo di carne prelibato. La ricetta prevede la marinatura dei petti di faraona con l’uva passita, rosmarino e il moscato Fior d’Arancio. Questo vino è un moscato dei Colli Euganei  con una decisa nota di agrumi. E’ un moscato che si abbina ai dessert e in questo caso è adatto per  esaltare il sapore dell’uva passita. Dopo la marinatura i petti di faraona vengono soffritti in padella col burro, per poi proseguire la cottura con l’aggiunta della marinatura e un po’ di scorza d’arancia. La faraona è un piatto tipico della cucina veneta e viene preparato anche ai funghi e salsiccia, con una marinatura nel vino rosso. Un altra ricetta prelibata è la faraona al forno con salsa peverada, cioè salsa pepata, una preparazione che ha origine nel medioevo. Le ricette con la faraona sono un piatto ricco dedicato alle feste, e sono particolarmente legate al Natale.

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Anatra in intingolo d’aceto balsamico foto acetaiamarchi

Anatra in intingolo d’aceto balsamico

L’anatra è un altro piatto di cacciagione molto apprezzato in Veneto. L’anatra in intingolo di aceto balsamico si prepara con il petto dell’animale rosolato nel burro, con aglio, cipolla e rosmarino. La salsa con l’aceto balsamico si prepara a parte e deve macerare con le erbe aromatiche per almeno un’ora. Il petto d’anatra viene quindi servito a fette e condito con l’intingolo di aceto balsamico.   In Veneto con l’anatra si prepara anche un ottimo ragù, con la carne a pezzi soffritta nel burro, sedano, carote e cipolle a dadini, e aromatizzata con cannella e chiodi di garofano, il tutto sfumato con dell’ottimo vino rosso e, infine, la salsa di pomodoro.

Polverara in umido o ripiena

La polverara è una razza di gallina tipica del Veneto. E’ una gallina rustica dalla carne rossa, che insieme alla Padovana, è una delle galline più comuni del territorio. Questa gallina è ottima da cucinare in umido in casseruola, oppure bollita ripiena. Per preparare il brodo  si utilizzano la testa e le zampe e si uniscono alle verdure, di solito cipolle, carote, sedano e un po’ d’aceto. Per fare il ripieno si  prepara  un composto con le interiora della gallina tritate, uova, aglio, prezzemolo, pane grattugiato e lardo a dadini. Una volta ripiena la gallina polverara cuoce nel brodo per oltre due ore. Anche questo piatto era tipico delle feste o delle domeniche, seppure rispetto alle ricette che prevedono l’uso di selvaggina, la gallina appartenga alla tradizione più povera. Molto comune in Veneto è anche il cappone ripieno in brodo o arrosto, preparato spesso nei pranzi di Natale.


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