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I Musei e i Santuari testimoni della storia, a Tropea, in Calabria

Tropea

Il Santuario di Santa Maria dell’Isola sorge sull’omonimo scoglio ed è diventato il simbolo della città di Tropea.  La chiesa è di origine medievale, e le testimonianze di uno stanziamento monastico risalgono a prima dell’XI secolo.  Per molti anni appartenne ai monaci Basiliani, mentre intorno al 1060 vi si insediarono i monaci Benedettini. In seguito ai terremoti del 1783 e del 1905, gran parte della struttura originaria è andata persa.

Il Santuario è da poco stato riaperto al culto, e si può ammirarlo circondato dalla tipica vegetazione mediterranea, accompagnata da aiuole e panchine dove ristorarsi e godere di una vista spettacolare.

La Cattedrale Normanna venne eretta intorno al XII secolo. Durante il ‘600, l’edificio fu rinnovato in stile barocco e ampliato di 12 metri, ma nei secoli successivi subì molte altre modifiche a causa dei danni procurati da diversi terremoti verificatisi in quegli anni. La Cattedrale ha uno sviluppo longitudinale, a tre navate in stile normanno. All’interno possiamo trovare l’icona della santa patrona della città, la Vergine di Romania, realizzata da un allievo di Giotto nel 1230, oltre al famoso Crocifisso Nero.

Il Museo Diocesano di Tropea, allestito all’interno dell’antico Episcopio, rappresenta un bene fondamentale per la città, raccogliendo importanti reperti archeologici e interessanti opere artistiche provenienti dalle tante chiese del territorio.

Il primo piano del museo ospita la sezione archeologica, mentre al secondo piano c’è la sezione diocesana con la pinacoteca, che conserva vari esempi di iconografia della Vergine, come la Madonna degli Angeli della chiesa della Pietà, brani di un grande affresco staccato dalla chiesa di S. Chiara (metà XIV sec.), e le grandi tele barocche del Duomo, la collezione di scultura lignea secentesca, con Santa Domenica e Sant’Antonio di fra’ Diego da Careri, il salone dedicato al Tesoro della Cattedrale, in cui si possono ammirare manufatti d’argento della più finissima fattura, e le sale dei paramenti sacri, con rarissimi tessuti secenteschi in stato di conservazione perfetto.

Infine troviamo la Sala Giuseppe Grimaldi, pittore tropeano, nella quale sono esposte alcune delle sue opere, come ad esempio una serie di pannelli raffiguranti gli Evangelisti.

Nel Museo degli antichi mestieri, allestito a partire dal 1999 dal professore Badolato, possiamo trovare delle rappresentazioni significative sulle tradizioni lavorative calabresi.

La collezione è composta da ben oltre 85 statuette animate, raffiguranti uomini e donne del 900 intenti a svolgere dei lavori. In particolare, si tratta di mestieri ormai scomparsi o poco praticati artigianalmente, quali ad esempio la lavorazione della lana, del latte, delle castagne, la vinificazione, la tessitura, la produzione di farina tramite il mulino di pietra ed altri.

Santuario di Santa Maria dell’Isola

Capo Vaticano

Il maestoso promontorio di Capo Vaticano, costituito di uno speciale granito, di colore bianco-grigio, studiato in tutto il mondo per le sue particolarità geologiche, raggiunge un’altezza massima di 124 metri sul livello del mare.

Su queste incantevoli scogliere si erge il Faro di Capo Vaticano, costruito nel 1870 ma messo in funzione soltanto 15 anni dopo. L’altezza del faro tocca circa gli 8 m. La sua forma è cilindrica, con tetto a terrazza.

Nelle vicinanze si estende un ampio spazio comunale, il Belvedere del Faro, dal quale è possibile osservare panorami mozzafiato e straordinari tramonti sul mare, potendo addirittura ammirare lo Stretto di Messina e le Isole Eolie.

Pizzo Calabro

La storia del Castello di Pizzo Calabro è legata alla morte di Gioacchino Murat, Re di Napoli, che trovò la morte proprio in questa località. Infatti, all’interno del castello, potremo assistere alla ricostruzione storica della detenzione di  Murat.

All’interno delle celle, nei sotterranei, viene rappresentata la scena del processo che subì, mentre nella cella in cui visse gli ultimi giorni della sua vita, è riprodotta la scena della confessione  con il Canonico Masdea.

Castello di Pizzo

Zungri

Zungri è un comune calabrese le cui origini si ritrovano già in testimonianze risalenti alla Magna Grecia, da cui deriva anche il suo nome, che vuol dire “roccia” o “tufo”.

Questo comune è caratterizzato da abitazioni semplici, tipiche della vita contadina. In paese potrete visitare il Museo Provinciale della Civiltà Rupestre e Contadina, la Chiesa della Madonna della Neve e la Chiesa della Madonna del Rosario.

Importante luogo culturale e turistico, è di sicuro l’Insediamento Rupestre, impianto urbano di case .


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