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Tutte le specialità del Salento

Prenotando una vacanza presso la Tenuta Monticelli o nel Palazzo Castriota, che si trovano a Gallipoli, in provincia di Lecce, nel Salento, in Puglia, potrete gustare tutte le specialità del Salento.

Cecamariti

I cecamariti sono delle ottime frittelle. Il loro nome singolare è legato alla tradizione che dice che mangiando queste frittelle i mariti non vedono più difetti o mancanze delle mogli. E pare che il piatto sia considerato anche afrodisiaco! Per preparare questa specialità si usano zucchine, pomodori, cipolle e peperoncino tritati. Si prepara una pastella con uova e farina e si uniscono le verdure. Quindi i cecamariti si friggono in abbondante olio, ed ecco un ottimo antipasto o contorno da servire caldo!

Le fave nette salentine

Le fave nette salentine sono un contorno di verdure della tradizione contadina. Gli ingredienti sono fave e cicoria selvatica, che compongono un piatto semplice e povero, ma gustoso e nutriente.   Le fave secche lasciate ammollare si cucinano il giorno dopo, per tradizione in una pentola di terracotta. Una lunga cottura ammorbidisce le fave che vengono poi frullate per creare una densa purea.  A parte le cicorie selvatiche vengono pulite e lessate per pochi minuti e poi soffritte con cipolla, olio d’oliva e un pizzico di peperoncino. Il piatto si serve con il purè di fave accompagnato dalle cicorie e pane casereccio. Il contrasto tra l’amarognolo della cicoria e il dolce delle fave è la caratteristica di questo piatto saporito.

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Ciciri e tria foto tzetze

Ciciri e tria

I ciciri e tria sono un piatto rustico di ceci e pasta. I ceci vengono cucinati con  carota, cipolla, sedano, alloro. Meglio se in una pentola di terracotta come richiede la tradizione.  La lunga cottura di 2 o 3 ore servirà a cucinare una zuppa di ceci gustosa e densa. Quando la zuppa di ceci è pronta, si unisce la pasta. Preparata con semola di grano duro, a forma di  tagliatelle grossolane, viene divisa in due parti, una fatta bollire in acqua, e l’altra viene fritta nell’olio, quest’ultima viene chiamata “tria”. Quindi pasta e zuppa di ceci si uniscono a formare ciciri e tria, un piatto unico ricco e sostanzioso tipico della tradizione pugliese.

Scapece

Lo Scapece è un piatto pugliese originario di Gallipoli. Si tratta di pesce conservato, che viene da una lunga tradizione marinara dove il pesce era l’ingrediente principale, ma anche da necessità dovute agli assedi e alle guerre per cui il cibo doveva essere conservato a lungo e talvolta nascosto. Lo scapece si prepara con pesce di piccole dimensioni, fritto e posto a strati nelle tinozze chiamate “calette”. Gli strati sono composti da mollica di pane, aceto e zafferano. La lunga marinatura ammorbidisce il pesce e anche le lische, infatti non viene pulito prima della preparazione. Lo zafferano darà al piatto il suo tipico colore giallo. Questo antico metodo di conservazione del pesce è tuttora molto comune e lo scapece, da antico rimedio è diventato nel tempo una specialità tipica riconosciuta per il suo gusto e la sua bontà.


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